lunedì 3 marzo 2014

Blondies


I Blondies sono la variante al cioccolato bianco dei più noti brownies al cioccolato fondente, ed a mio avviso i blondies sono più delicati. I blondies sono dei quadrotti dolci, tipicamente americani, davvero golosi. L'aggiunta di qualche mirtillo rosso oltre ad esaltarne la consistenza, ne esalterà anche la dolcezza e lo renderà meno pesante e stucchevole, oppure se non sono di vostro gradimento potete aggiungere della frutta secca come le noci.Blondies Un importante caratteristica di questo dolce è la conservazione, e riesce a conservasi per circa una settimana, potete dunque prepararli con largo anticipo perfetto da gustare in qualunque momento.





INGREDIENTI:
230 gr di burro, più altro per ungere
340 gr di zucchero semolato
Un pizzico di sale
1 cucchiaiano di estratto di Vaniglia
2 uova leggermente sbattute
280 gr di farina 00
Mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di lievito in polvere
240 gr di cioccolato bianco spezzettato
4 cucchiai di mirtilli rossi secchi



Iniziate con il far sciogliere il burro lentamente in un pentola, mettete lo zucchero in una scodella. Mescolate il burro con una frusta per rendere più leggera la consistenza. Togliete la pentola dal gas, aggiungete un pizzico di sale nella scodella con lo zucchero e versate lentamente il burro con zucchero mescolandoli insieme con una frusta, dopo averlo versato tutto mescolate più velocemente con la frusta fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere un cucchiaino di estratto di vaniglia. In un'altra ciotolina sbattete due uova, poi aggiungetele lentamente al composto di burro e zucchero, ed il vostro composto avrà una consistenza soffice e spumosa. Aggiungete al vostro composto un cucchiaino di lievito e mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio, il bicarbonato aiuterà al vostro composto di lievitare più velocemente. Aggiungete lentamente metà della farina cercando di mescolare nello stesso tempo in modo da evitare che vi siano dei grumi nel composto e risulterà anche più soffice, aggiungete poi l'altra metà. Se di vostro gradimento aggiungetre dei mirtilli rossi secchi, per poi passare al cioccolato bianco spezzettatelo con un coltello in modo da formare dei bastoncini.da cospargere poi sul composto, mescolateli delicatamente con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non spezzarli, una volta cotti alcuni pezzetti si scioglieranno. Prendete una teglia cospargetela di burro e mettete su della carta da forno, con la parte lucida verso l'alto, ciò eviterà che i blondies di attacchino sulla superfice della teglia,versate tutto il composto all'interno della teglia aiutatevi con una spatola e livellate bene il composto. Lasciate cuocere il tutto a !80 °C per 40 minuti circa. Lasciate intiepidire tagliateli i quadrotti e srtviteli-
Buon appetito 

- Lory B

giovedì 27 febbraio 2014

Oggi tocca agli U.S.A. !

Onion rings

Trattasi più semplicemente degli anelli di cipolla, meno comuni delle patatine fritte ma non per questo meno apprezzate, la preparazione è semplice e veloce ed a portata di tutti.





INGREDIENTI PER 2 PORZIONI:

2 cipolle grandi
125 ml di latte
1 uovo
75g di farina
2 cucchiai di maizena
3 pizzichi di lievito
3 pizzichi di zucchero
1 pizzico di sale
1 pizzico di paprika

Scaldate l'olio fino a 175 °C in una friggitrice o in una pentola abbastanza capiente. Preparate la pastella mescolando separatamente gli ingredienti liquidi e gli ingredienti secchi, e poi sbattere insieme i due composti. Pelate le cipolle e tagliate le cipolle a fettine di massimo 1 cm di spessore e separate poi i singoli anelli.
Immergete gli anelli di cipolla nella pastella , e friggeteli per 3 minuti, finché sono ben dorati, girandoli a metà cottura. Iniziate a friggere provando prima con un piccolo anello. Se cuoce troppo lentamente o troppo in fretta, regolate la temperatura dell'olio. Tra una ripresa e l'altra, ricordate di aspettare per qualche minuto che l'olio torni alla giusta temperatura.
Scolare gli anelli di cipolla su carta assorbente. Teneteli nel forno caldo a 100 °C fino al momento di servire , ed infine salate.

Consiglio....
Potete gustarli anche con delle deliziose salse ad esempio la salsa barbecue oppure senape, maionese, ketchup, scegliete secondo i vostri gusti una salsa da accompagnamento. Buon appetito.

-Lory B.

martedì 25 febbraio 2014

Una delizia tutta francese...

Moelleux au chocolat pistache

Quest'oggi vi propongo una delizia tutta francese, la cui origine è dovuta ad un errore, ovvero un cuore fondente al cioccolato, un po' troppo cotto, ma che negli anni ha cominciato ad essere apprezzato sempre più, fino a divenire un classico delle pasticcerie francesi.




INGREDIENTI:

  • 150g di cioccolato
  • 150g di burro
  • 3 uova
  • 90g di zucchero
  • 75g di farina


Per il cuore al pistacchio


  • 100g di cioccolato
  • 50ml di panna
  • 125g Pistacchi



Per la preparazione del cuore del tortino fate scaldare la panna e versatela poco a poco sul cioccolato già spezzettato, aggiungete a questa miscela il pistacchio tritato grossolanamente. Versate questo impasto in degli stampi per il ghiaccio e riponeteli nel congelatore per 20 minuti. Preriscaldate il forno a 200 °C. Nel frattempo dedicatevi alla preparazione dell'impasto, fate fondere il cioccolato con il burro a fiamma dolce. Sbattete le uova con lo zucchero ed un pizzico di sale, fino a che il composto non risulterà spumoso e con una colorazione decisamente più chiara. Lasciate un po' raffreddare il cioccolato sciolto con il burro e poi incorporatelo alle uova ed infine la farina, mescolate per bene il tutto. Infine imburrate gli stampini per le tortine uscite il composto precedentemente preparato e lasciato riposare nel congelatore, mettete un cubetto in ogni stampino già imburrato e ricopritelo con l'impasto. Infornatelo rapidamente nel forno già preriscaldato alla temperatura di 200 °C, e lasciateli cuocere per 20/25 minuti dipende dal forno per cui prestate attenzione.

Consiglio...

Utilizzate se di vostro gradimento il cioccolato fondente anziché al latte risulterà meno stucchevole, ed i pistacchi utilizzate preferibilmente pistacchi di Bronte. 

Bon appétit,

- Lory B.

lunedì 24 febbraio 2014

Una dolce delizia per i bimbi e non solo...

Rice crispy treats




Questa ghiottoneria di riso soffiato è stata inventata dalla Kellogg's e si prepara solitamente con i Rice Krispies e i marshmallows di produzione industriale. Preparare queste barrette con i marshmallows fatti in casa e il riso soffiato biologico permette di migliorare l'originale.

INGREDIENTI PER 8 BARRETTE:
  • 175g di riso soffiato 
  • 33g di burro
  • 300g di marshmallows
  • 2 pizzichi di sale

Ungete di olio o di burro uno stampo quadrato, sciogliete il burro e i marshmallows in una padella su fuoco dolce, fate attenzione a non cuocere troppo la preparazione, togliete anzi dal fuoco non appena il burro e i marshmallows si saranno sciolti. Aggiungete il riso soffiato, il sale e mescolate in una ciotola capiente.
Aiutandovi con una spatola, trasferite il composto nello stampo per dolci, pressando quanto basta per distribuirlo per bene, facendo attenzione a non schiacciare il riso soffiato. Lasciate raffreddare e tagliate a quadratini.

Potete anche provare...
Siate creativi e date il vostro tocco personale fantasia, ad esempio una manciata di gocce di cioccolato, oppure per chi non desidera aggiungere il cioccolato, potete anche provare le noci, il risultato sarà comunque delizioso, una buona merenda a voi tutti!

-Lory B.


Alimentazione e Tecnologia: Il progetto Pegaso – Fit for future è nato per educare gli adolescenti a vivere meglio


Stili di vita sani e alimentazione corretta corrono su smartphone, sfruttano i social network e si trasmettono con i videogames. Il progetto Pegaso – Fit for future è nato per educare gli adolescenti a vivere meglio


QUI DI SEGUITO ECCO UN ARTICOLO SCRITTO E PUBBLICATO DA:  ILFATTOALIMENTARE.IT


Come insegnare ad adolescenti e giovani ad avere uno stile di vita sano e una alimentazione corretta? Per prima cosa raggiungendo il target e comunicando con loro nello stesso linguaggio e con gli stessi strumenti. È per questo che il progetto “Pegaso – Fit for Future”, finanziato dall’UE e gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, sfrutta smartphone, pc e dispositivi indossabili. I ragazzi, secondo l’idea coordinata dal Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, potranno ricevere tutte le informazioni sulla corretta alimentazione attraverso App studiate apposta per loro, videogames e social network. All’interno del progetto si parlerà non solo di alimentazione, ma anche di sport e di stili di vita sani con l’intento di prevenire l’obesità nei più giovani.La logica utilizzata è quella social: chi partecipa potrà sfidarsi in giochi di gruppo sia reali sia virtuali.  Il progetto, della durata di tre anni e mezzo, si avvarrà di alcune delle tecnologie più avanzate e, oltre ad un’apposita app per smartphone, una community virtuale e la messa a punto di un vero e proprio videogame educativo, vedrà anche l’utilizzo di dispositivi da indossare per monitorare i parametri fisici dei ragazzi e per dialogare con gli altri strumenti previsti dal progetto. Il tutto al fine di prevenire, nel lungo termine, l’obesità e altri problemi di salute causati da ridotta attività fisica e alimentazione non bilanciata.Pegaso si rivolgerà non solo agli adolescenti, ma anche alle famiglie, alle scuole e ai medici, attraverso iniziative di sensibilizzazione, eventi e incontri con gli esperti, per contribuire a diffondere uno stile di vita sano in tutti gli ambienti e a tutti i livelli. Lo sviluppo del progetto prevede, fin dalle sue fasi iniziali, il coinvolgimento degli utenti attraverso strumenti di co-design. Dopo aver realizzato alcuni focus group con gruppi ristretti di ragazzi in tre Paesi pilota (Italia, Spagna, Gran Bretagna), nei prossimi mesi sarà avviata una sperimentazione in alcune scuole superiori italiane per far testare l’applicazione mobile e gli strumenti di misurazione dei parametri fisici agli studenti. Successivamente, sulla base dei risultati sarà realizzato il videogame online che permetterà ai ragazzi di giocare in prima persona, attraverso un proprio avatar virtuale, imparando in modo divertente come seguire un corretto regime alimentare e adottare uno stile di vita sano.
«L’approccio di Pegaso non è strettamente clinico, vuole anzi essere indirizzato ai ragazzi in modo semplice, tenendo conto della loro dimensione fisica, fisiologica, psicologica e sociale», precisa Giuseppe Andreoni, coordinatore scientifico del progetto e ricercatore del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. Il progetto dovrebbe quindi coinvolgere adolescenti e giovani, sfruttando il forte appeal della tecnologia per educare

(Ilfattoalimentare.it) 



domenica 23 febbraio 2014

Baci di dama al cioccolato

Baci di dama al cioccolato

Evocano, nella fantasia popolare, le labbra nell'atto di baciare, sono originari di Tortona ma la ricetta è radicata in tutto il Piemonte, arricchita ogni volta con piccole, gustose varianti.







INGREDIENTI:

200g di mandorle
200g di zucchero
30g di cacao amaro
200g di burro
200g cioccolato fondente

Stendete le mandorle sulla placca, quindi tostatele leggermente in forno: devono essere appena dorate. Frullate insieme a una parte dello zucchero (50g). Sul piano di lavoro, setacciate la farina con il cacao,le mandorle e lo zucchero. Ponete al centro il burro a pezzetti e impastatelo con la farina, lavorandolo velocemente con i polpastrelli; fatene una palla e lasciate riposare questo impasto in frigorifero per mezz'ora, coperto da una pellicola. Intanto sciogliete il cioccolato a bagnomaria, dopo averlo spezzettato con un coltello. Dividete l'impasto in pezzi e, lavorandoli con le mani, ricavatene dei cilindretti dello spessore di un dito; tagliateli in segmenti e formate delle palline grandi come una ciliegia. Foderate la placca di carta forno, poi distribuitevi le palline distanziandole bene.
Cuocete per una quindicina di minuti e, una volta fredde, accoppiatele a due a due con uno strato di cioccolato fuso nel mezzo. Serviteli quando il cioccolato si sarà seccato, e buon appetito.

[Fonte: "Cioccolato NUOVE ARMONIE"- GIUNTI]

Potreste provare...

Anziché le mandorle, le nocciole stesso quantitativo, ed invece del cioccolato fondente per i più piccoli della crema di nocciole ( come ad esempio la nutella)

ORRORI DA DISCOUNT - EPISODIO 1

Gli orrori dei tedeschi con la cucina italiana

QUI DI SEGUITO CONDIVIDIAMO UN ARTICOLO SPETTACOLARE SCRITTO E PUBBLICATO SU ZINGARATE.COM

Zingarate.com: Gli orrori dei tedeschi con la cucina italiana

Vivere in Germania significa confrontarsi quotidianamente con ogni tipo di rivisitazione teutonica possibile della cucina italiana. Non solo si rischiano di assaggiare pietanze assurde, veri e propri orrori per chi è cresciuto con l’idea che alcune ricette abbiano un preciso sapore e non un altro fatto ad uso e misura del palato tedesco (che storicamente non è certo fine come il nostro), ma anche la grammatica lascia spesso a desiderare e parole che non meriterebbero traduzione perché si presume siano internazionali, perdono lettere o ne acquistano altre senza alcun motivo plausibile. Con internet ormai dovrebbe essere facile copiare ed incollare i nomi corretti di determinate pietanze eppure gli orrori sono dietro l’angolo continuamente. Ed è vero che i colpevoli spesso sono tanto i tedeschi quanto turchi, albanesi e tante altre etnie che si spacciano per italiane senza esserlo, ma si parla comunque di persone che vivono in Germania spesso anche da più di due generazioni, quindi la parola tedeschi va più che bene per comprenderli tutti.
Elena ha aperto qualche mese fa uno splendido blog-tumblr dal titolo Spaghetti Bolognese (questo il sito, questa la pagina facebook nel caso vogliate postargli qualche suggerimento,  questo l’account twitter e questo invece quello di pintarest). Si tratta  di foto e didascalie (ne trovate una selezione in fondo all’articolo), e a poco a poco si sta formando un archivio di foto grottesche di cui si ride parecchio, ma sempre con un sottofondo di amarezza. Elena: “L’idea del tumblr nasce dopo una serata con gli amici da Pizza Dach a Friedrichshain a base di pizza spaghetti. Come ogni persona di buon senso, cerco di evitare come la peste il cibo italiano fuori dai confini dello stivale; in quel caso, però, si festeggiava un avvenimento piuttosto kitsch e la libagione doveva essere della stessa, bassissima lega. Orrore e raccapriccio quando la cameriera porta in tavola un flying spaghetti monster adagiato su un letto molliccio di passata e salami fucsia; sgomento ed incredulità quando torna con parmigiano e panini. Il blob pseudoitaliano viene immortalato (malamente ma ad imperitura memoria) e nasce l’idea di raccogliere online i momenti più ilari ed imperdibili della dozzinale cucina italiana all’estero. Le doppie mancanti e le acca a caso – mozerellaradiccio e capucchino – sono la norma, mentre involontari quanto esilaranti assemblaggi bilingui creano mostri come pasta schutacarne die maiale (ma ‘maiale’ in tedesco non era neutro?) e piccanter salami. Come contorno ad un bel piatto di bacconcici, lo chef consiglia faajole o, nel caso siate nostalgici stalinisti, una bella insalata condita con gustosi, teneri Bambini. Troppo pesante? Tranquilli, in cucina c’è dell’ottimo miele balsamico-medicazione! I veri Gourmand non potranno assolutamente lasciarsi sfuggire un succulento piatto di gnocchi vento, da degustare con un raffinato pinot grigio – anch’esso del Vento. Chi ama invece i sapori forti e decisi e non teme alcuna sfida culinaria, potrà assaggiare una lauta porzione dipene genovese: tenetelo a mente, qualora organizzaste una romantico week-end a Danzica! Attenzione anche a quando fate la spesa: il cous-cous, talvolta, è presentato come specialità nazionale e messo bene in mostra tra polenta e risotto – ah! lo vedesse Bossi!  Mettere su un piatto dalla parvenza italiana, dunque, è davvero facile, quasi come mettere la ‘I’ alla fine delle parole. Cosa aspettate? Buttate delle verdure ancora congelate (champignon e/o brokkoli sono il top) su una pizza, condite la carbonara col petto di pollo, azzardate fantasiose traduzioni, ammantate il tutto con un bel tricolore dai colori scombinati et voilà!, BON APETITTO a tutti!”
(zingarate.com)


Un esempio:

I dieci orrori sulla cucina italiana nel mondo


TGCOM: I dieci orrori sulla cucina italiana nel mondo

Una classifica raccoglie gli stravolgimenti della nostra cucina all'estero. Dal sorseggiare un cappuccino durante i pasti, alla pasta col pollo fino al risotto come contorno


A chi non è mai successo di recarsi all’estero e di sedersi in un ristorante italiano per sentirsi a casa. Quanti hanno deciso di cenare in una delle “Little Italy” sparse in tutto il mondo. Eppure, la maggior parte dei turisti del Bel paese lascia il tavolo scontenta, con l’amaro in bocca. Spesso infatti questi pasti si rivelano un vero e proprio incubo culinario, degno delle cucine visitate da Gordon Ramsey. Ketchup sulla pasta, pasta con il pollo e cappuccino durante i pasti sono solo alcuni degli orrori raccolti dall’Accademia Barilla in tutto il mondo.
Si comincia con riso e pasta usati come contorno, magari per accompagnare una bistecca; per proseguire con le tanto famose in America fettuccine “Alfredo”, piatto nato in un ristorante romano ma mai salito nell’Olimpo della tradizione italiana. La classifica degli orrori prosegue con la “Caesar salad”, insalata che prende il nome dal suo creatore Caesar Cardini, ma che in Italia semplicemente non esiste.
Ma gli orrori più tremendi sono tre. Il primo è il ketchup sulla pasta. Il colore è più o meno quello del sugo al pomodoro, ma basterebbe leggere un qualunque ricettario per accorgersi che la famosa salsa sta meglio sulle patatine fritte o dentro ad un hot-dog. Proseguendo bisognerebbe far sapere all’estero che gli spaghetti alla bolognese non esistono. È probabilmente il piatto italiano più esportato, peccato che a Bologna sia introvabile, e il perché è molto semplice: con il sugo alla bolognese bisogna condire le tagliatelle e solo quelle. L’ultimo orrore, ma non per questo il meno importante, è sorseggiare un cappuccino durante i pasti. Caffè e cappuccino sono i portabandiera del Made in Italy nel mondo, peccato che il primo debba necessariamente essere bevuto a fine pasto e il secondo esclusivamente a colazione insieme ad un cornetto. Insomma, nessuno di aspetta di assaggiare i piatti della nonna, ma a tutto c’è un limite.

La classifica:
1) Sorseggiare un cappuccino durante i pasti,
2) Risotto e pasta come contorno,
3) Non versare condimenti nell’acqua della pasta,
4) Ketchup sulla pasta,
5) Gli spaghetti alla bolognese non esistono,
6) Mai condire la pasta con il pollo,
7) La “Caesar salad” non è un piatto italiano,
8) La tovaglia a quadrettini bianchi e rossi non esiste,
9) Le “Fettuccine Alfredo” in Italia non esistono
10) Bisogna imparare le tradizioni
(Tgcom dell'11.09.2013)

il Caffè: 10 cose che "probabilmente" non sai

Focus.it: 10 cose che non sai sul caffè

Ogni giorno al mondo si consumano quasi 1,6 miliardi di tazze di caffè. Una cifra impressionante. E non è l'unica curiosità: perché se c'è una bevanda che nella sua storia ha collezionato record, ricerche scientifiche e aneddoti, questa è proprio il caffè. 

1. Al freddo se ne consuma di più
Il paese dove si consuma più caffè è la Finlandia, con 12 kg l'anno pro-capite. Mentre quello dove se ne consuma meno è Portorico, con 400 grammi di caffè per ogni persona. 
L'Italia è solo al dodicesimo posto della classifica, con 5,9 kg di caffè pro-capite, dopo Svizzera, Canada, Danimarca, Austria, ecc… La media di consumo mondiale è di 1,3 kg all'anno per persona.

2. Può essere velenoso
La caffeina può uccidere. Ma bisogna bere tra le 80 e le 100 tazze di caffè in un tempo ristretto (circa 4 ore).

3. Non contiene solo caffeina
Ci sono almeno 1000 di composti chimici nel caffè. Alcuni di essi sono continua fonte di scoperta per la scienza e potrebbero essere usati in futuro per curare malattie cardiache e insonnia. Ma secondo alcuni studi il caffè potrebbe contenere in dosi minime anche una ventina di sostanze cancerogene. 

4. È una medicina
Uno studio del 2008 dell'Università di Lund in Svezia ha dimostrato che bere caffè ridurrebbe il rischio di cancro al seno, almeno per le donne che hanno una variante relativamente comune del gene CYP1A2, che aiuta a metabolizzare estrogeni e caffè. 
E nel 2011, la Harvard School of Public Health ha riferito di uno studio su 48.000 uomini, che bevendo sei o più tazze al giorno di caffè hanno ridotto del 60% il rischio del cancro alla prostata
L'ultima notizia in ordine di tempo segnala il potere del caffè come "antidepressivo": sempre secondo l'Harvard School of Public Health, le persone che consumano dalle 2 alle 4 tazzine di caffè al giorno hanno il 50% di possibilità in meno di togliersi la vita rispetto alle altre. 

5. Si chiama così perché...
Intorno all'anno 1000 alcuni commercianti arabi portarono dai loro viaggi in Africa dei chicchi di caffè da cui traevano una bevanda eccitante per ebollizione che chiamavano qahwa ("eccitante"). Da qui alla parola turca kahve e all'italiano caffè il passo è stato breve. Ma c'è chi sostiene che il nome in realtà derivi da Caffa, regione dell'Etiopia dove cresce spontaneamente. 

Il caffè si diffuse in Europa soltanto nel XVII secolo con il nome provvisorio di “
vino d’Arabia”, per merito
dei soliti mercanti veneziani, di casa a Istanbul (capitale dell’Impero ottomano).

Bollato dalla Chiesa come “bevanda del diavolo”, per le sue proprietà eccitanti, fu per anni (preparato “alla turca”, sciolto nell'acqua) una bevanda da taverna. Almeno fino all'alba del ’700, quando i caffè divennero luoghi di ritrovo frequentati da filosofi illuministi.


6. Non tutti… lo assumono bevendo. 
Il Principe Carlo d'Inghilterra, appassionato di terapie mediche alternative, è un fervente sostenitore dei clisteri di caffè come cura anticancro (fanno parte della cosiddetta cura Gerson che prevede tra l'altro iniezioni di vitamine, ndr). Su Amazon si vende il kit per farli da sé. 

7. Piace agli artisti
Al compositore Johann Sebastian Bach il caffè piaceva così tanto da dedicargli una cantata: il Kaffeekantate, eseguita a Lipsia, in Germania, tra il 1732 e il 1735.

8. …e agli sportivi
Secondo uno studio dell'Università del Queensland, pubblicato sul Journal of Science and Medicine in Sport, 14 ciclisti che avevano assunto il caffè un'ora prima di una corsa guadagnavano il 2% in termini di velocità.

9. Quello decaffeinato... non lo è del tutto. 
Esiste un'unica variante di caffè decaffeinato naturalmente: la Coffea charrieriana, originaria del Camerun. Il resto del caffè viene decaffeinato in modo artificiale. Ma in realtà è impossibile eliminare del tutto la caffeina. Secondo uno studio dell'Università della Florida, in 5/10 tazze di caffè decaffeinato si troverebbe lo stesso quantitativo di caffeina presente in una-due tazze di caffè. Dunque in media in una tazzina di decaffeinato ci sarebbe l'equivalente di un quinto o un decimo di quella contenuta in una tazzina di espresso normale. 

10. Perché quello che si beve in alcuni luoghi (per esempio Napoli) è più forte?
Dipende in parte dalla miscela. Le due principali specie di caffè, la robusta e l'arabica non hanno le stesse caratteristiche organolettiche. La robusta può avere il doppio di caffeina dell'arabica (che è più pregiata, ma meno "forte"). E in parte dipende dalla tostatura (o torrefazione) del caffè, il processo di arrostimento. 

(Focus.it)

Rivoluzione Coca-Cola, presto in capsule per casa

ANSA: Rivoluzione Coca-Cola, presto in capsule per casa

La Coca-Cola presto anche in capsule, da produrre direttamente in casa propria, in quella che e' una vera e propria rivoluzione che va ad aggiungersi a bottiglie e lattine.

Il colosso delle bollicine acquista il 10% di Green Mountain Coffee Roasters, il produttore del caffe' in capsule, per 1,25 miliardi di dollari e sigla un accordo di partnership di 10 anni con la societa', che si appresta a lanciare un sistema per produrre sode in casa. Un'intesa che si traduce nella possibilita' che Coca-Cola, Diet Coke, Sprite e Fanta possano essere in capsule a breve

Il nuovo sistema per le sode di Green Mountian dovrebbe essere lanciato nel 2015 e si pone in concorrenza con SodaStream, la societa' israeliana che vende un dispositivo per rendere gassata l'acqua e prodotti che le danno sapore di soda.

''Possiamo fare per le bevande fredde quello che abbiamo fatto per il caffe' e il tea in casa. Riteniamo che sia una una significativa opportunita' per accelerare la crescita della categoria delle bevande fredde'' afferma l'amministratore delegato di Green Mountain, Brian Kelly. L'accordo ''rafforza'' il sistema di imbottigliamento, e' un'''opportunita''' mette in evidenza l'amministratore delegato di Coca-Cola, Muhtar Kent. ''Green Mountain potrebbe diventare uno dei protagonisti del mercato da 98 miliardi di dollari dei soft drink'' affermano alcuni analisti. 

Nespresso e' stata la pioniera del caffe' in capsule e Green Mountain e' la maggiore catena per vendite di caffe' in capsule grazie al successo delle macchine da caffe' Keurig. Green Mountain ha gia' accordi con Starbucks per i caffe' e i tea in capsule e, secondo le stime di Euromonitor, il 13% delle famiglie americane ha una macchina da caffe' Keurig in casa.

(ANSA del 06.02.2014)

Un delizioso Buongiorno a tutti miei cari lettori con le CASTAGNOLE

Castagnole morbide



Un delizioso Buongiorno a tutti miei cari lettori!

Desideravo condividere con tutti voi una squisita ricetta da me provata qualche giorno fa e vi assicuro che il successo sarà garantito!! 
Talmente garantito che le castagnole non avranno quell'urtante sapore di lievito, bando alle ciance, elenchiamo qui di seguito gli ingredienti.


INGREDIENTI:
500g di farina
100g di zucchero
1 bicchiere di latte (il quantitativo di latte dipende dalla consistenza)
3 uova intere
mezza fialetta di rum
1 bustina di lievito
2 cucchiai di olio e 2 di burro (personalmente non ritrovandomi in quel momento in casa il burro ho utilizzato 4 cucchiai di olio evo e vi assicuro che il risultato non cambia anzi renderà più leggero il nostro dolce).
e per mio consiglio e secondo i vostri gusti aggiungete de tocchetti di mela e saranno deliziosi.

Mescolate senza problema tutti gli ingredienti con una frusta elettrica il risultato sarà più immediato e risulterà più omogeneo. 
Prestate molta attenzione alla consistenza dell'impasto che non dovrà risultare troppo fluido, altrimenti al momento della frittura assorbirà l'olio di cottura e risulterà molto unto e pesante al gusto, per intenderci la consistenza dovrà essere simile a quella di una ciambellone fatto in casa, ma più densa. Friggete in abbondante olio per frittura, l'impasto gonfierà molto e quando risulterà ben colorito potrete uscirli e asciugarli su carta assorbente, e spolverarli di zucchero (ho utilizzato zucchero a velo vanigliato, che dona quel leggero aroma di vaniglia che non mi dispiace).
Utilizzate per dare la classica forma a sfera un cucchiaino ed aiutatevi con un dito bagnato ed un gesto deciso per andare a formare delle sfere perfette, capirete immediatamente se l'impasto è troppo duro  in cottura si spaccheranno,formando delle fenditure, se invece troppo morbido si appiattiranno, potete aggiustare con latte o farina a seconda della consistenza. 
Consiglio per i bimbi o per i più golosi: a fine cottura dopo averli asciugati su carta assorbente aggiungete dello sciroppo al cioccolato, insomma siate creativi, perché si sa in cucina la fantasia è tutto.

Una buona domenica da Lory B.


P.S. per qualsiasi dubbio operativo, commentate che vi darò assistenza.

Gelato a prova di celiachia

ANSA: Arriva da Pizzo Calabro gelato a prova di celiachia (articolo originale e completo)

Sono 148.662 le persone che in Italia, secondo l’ultima relazione diffusa dal Ministero della Salute, risultano positive alla diagnosi di celiachia, 2.862 in più rispetto all’anno precedente. A soffrirne maggiormente sono le donne (104.334), più del doppio rispetto agli uomini (44.253). Ed è dedicata proprio a questi consumatori che devono seguire un’alimentazione particolare, bilanciando gusto e salute, la linea di Gelati Callipo “senza glutine”.
(estratto ANSA)

A New York premiazione a eccellenze italiane

ANSA: Premi a New York a eccellenze italiane, per alimentare => RANA (articolo originale e completo)


- NEW YORK - Premi speciali al merito per l'eccellenza italiana a New York sono stati consegnati dalla Asilm, l'associazione delle personalità insignite dalla Repubblica Italia: nel campo alimentare e' stato premiato il Cavaliere Giovanni Rana, il re della pasta fresca nel mondo, che nel 2012 ha aperto uno stabilimento a Bartlett (Illinois) per poter distribuire i suoi prodotti in tutti gli Stati Uniti. "Sono onorato di ricevere questa importante onorificenza", ha commentato Rana: "E' un grandissimo riconoscimento per me e per tutta l'azienda che da 50 anni si impegna, con amore e passione, per portare sulla tavola di tutto il mondo solo prodotti di altissima qualità". (estratto ANSA)

sabato 22 febbraio 2014

Frappe di Carnevale (+playlist)

Junk Food


Carissimi Lettori,
vi do il benvenuto sul blog CANNELLA & MORTADELLA, che si prefige l'obiettivo di farvi vivere la cucina come un'esperienza unica, artistica e, soprattutto, fattibile.
Attraverso il mio personale punto di vista, ci confronteremo e vi presenterò libri, siti, riviste, scorci di programmi tv legati al mondo della cucina e proveremo nel contempo a ripetere l'esperienza; chissà cosa ne verrà fuori.
Tutto questo, perchè molto spesso i grandi Chef, le riviste specializzate ed i programmi tv, non considerano la difficoltà di reperimento di alcune materie prime, è così che proverò a presentarvi eventualmente delle alternative.
Sarà mia cura cercare di tenervi informati sulle notizie relative alle argomentazioni di natura commerciale, giuridica e tecnica. 
Su YouTube è presente il mio canale "Lory B." dove caricherò i video che realizzerò.
E' in fase di preparazione la pagina Facebook del blog.

Vi aspetto numerosi e partecipi di questa condivisione.

Lory B.